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Acqua

L’acqua è il fondamento di ogni forma di vita.

Ogni organismo vivente, presente sulla terra, ha origine dal mare primordiale.

L'acqua minerale

L’acqua nella nostra vita ci accompagna ancora prima della nascita, infatti, nel ventre materno, siamo immersi nel liquido “amniotico”. L’acqua è la forza vitale dalla quale dipendono tutti gli organismi viventi.
La vita si sviluppa, si conserva e si perpetua sempre in presenza di acqua. Il 70% circa della superficie terrestre è sommersa dalle acque e approssimativamente il 70 % del corpo umano è costituito di acqua. Il sangue, linfa vitale, è costituito per oltre il 50% d’acqua. Nel corso delle 24 ore circolano nel nostro cervello 1400 litri di sangue, nello stesso arco di tempo nei reni ne passano 2000 litri.
L’acqua pervade ogni singola cellula nel nostro corpo e rende possibile la comunicazione tra i vari tessuti cellulari. Regola tutte le funzioni dell’organismo, quelle strutturali, digerenti, metaboliche e cardiocircolatorie. Ha inoltre il ruolo di solvente, veicolo di sostanze nutritive e agente depurativo, favorendo la rimozione delle scorie ed elimina i residui prodotti dal metabolismo, mantiene la pressione osmotica nelle cellule e regola la temperatura corporea.
Nessuna delle funzioni metaboliche sarebbe possibile senza l’acqua. L’espulsione delle tossine attraverso i reni, il sangue, la pelle e i polmoni avviene grazie alla sua presenza. I liquidi che quotidianamente espelliamo (circa un litro e mezzo) vanno reintegrati nella misura di circa 30 ml. per ogni chilo di peso corporeo

Ogni molecola d’acqua possiede un’identità originale e inconfondibile. A tal proposito lo scienziato giapponese Masaru Emoto studia l’acqua come veicolo di informazioni che, investita di informazioni emotive, anche verbali, cambia la sua struttura geometrica. L’acqua, inoltre, nel suo viaggio sotterraneo assorbe tutte le frequenze elettromagnetiche del nostro pianeta, potremmo così definirla il “sangue della terra“.
L’acqua, pertanto, costituisce il nostro collegamento fisico con la frequenza terrestre, visto che la misurazione della corrente cerebrale dà, per l’appunto, dei valori che oscillano tra gli 8 e i 10 Hertz.
Assumendo acqua, dunque, possiamo colmare un nostro eventuale deficit di energia, riacquistando così un equilibrio energetico portatore di salute. Paracelso era, infatti, convinto che l’acqua, la “madre di tutto ciò che esiste“, contenesse quanto serve per guarire le persone.
Da allora, molti medici e “guaritori”, consigliano l’acqua, nelle sue svariate applicazioni, per curare le patologie più disparate. L’acqua, perciò, non è solo una sostanza materiale con determinate caratteristiche e proprietà scientificamente dimostrate, ma è anche forza vitale, portatrice e mediatrice di energia, in grado, perciò, di memorizzare e di trasmettere informazioni energetiche.

E’ ovvio che l’acqua, così come può essere fonte di vita, se è inquinata da veleni o sostanze cancerogene può compromettere irrimediabilmente la nostra salute. L’acqua che si beve, quindi, dovrebbe essere acqua pura, assolutamente priva di qualsiasi sostanza che possa essere dannosa per la salute. Questo purtroppo avviene solo in casi molto rari, e praticamente quasi ogni giorno gli organi di informazione danno notizie dei veleni riscontrati nelle acque, non solo in quelle potabili ma anche in quelle minerali.

Quando bere?
L’acqua va bevuta, soprattutto, lontano dai pasti, preferibilmente da un quarto d’ora a mezz’ora prima e circa due ore dopo aver mangiato. Durante i pasti è buona norma berne solo in piccole quantità perché grandi quantitativi diluirebbero i succhi gastrici e ritarderebbero pesantemente la digestione, innescando processi fermentativi e putrefattivi a carico dell’intestino.
L’acqua potabile è, da sempre, stata considerata come un bene indispensabile e prezioso per lo sviluppo della vita nelle sue più svariate forme. L’acqua potabile, per essere chiamata tale, deve avere un sapore gradevole e, l’eventuale presenza di sostanze tossiche e/o cancerogene deve essere in concentrazioni tali da non arrecare danni alla salute.
Purtroppo l’acqua che esce dai nostri rubinetti non sempre ha una qualità accettabile. Questo è dovuto alle migliaia di prodotti chimici che vengono usati giornalmente dall’industria, dai pesticidi usati nell’agricoltura, e dalle condutture fatiscenti di molti nostri acquedotti. In Italia, infatti, vengono distribuiti nel terreno dall’agricoltura, ogni anno, 165.000 tonnellate di pesticidi.
Nell’acqua che sgorga dal rubinetto è possibile rintracciare fino a circa 300 differenti tipi di pesticidi e di antiparassitari, di questi la legge ne impone l’analisi soltanto per un numero limitato.
La scarsa efficienza delle tubazioni di adduzione, possono, in alcuni casi, lungo il loro sviluppo consentire infiltrazioni nella rete idrica di batteri e di sostanze tossiche (si pensi che alcuni acquedotti hanno un impianto di potabilizzazione ogni 3.300 Km di tubazioni). Inoltre, la scarsa efficienza degli impianti di potabilizzazione, in alcuni casi, consentono la presenza elevata di nitrati, metalli pesanti e sostanze tossiche (arsenico, cromo, manganese, ecc.) nelle acque del rubinetto.
La situazione viene aggravata dal trattamento dell’acqua potabile con cloro (addizionato per ridurre la contaminazione batterica) e del fluoro. Il cloro genera uno spettro di frequenza innaturale, la cui dissonanza, ha l’effetto di disorientare le strutture del pensare a livello cerebrale, nonché in concentrazioni elevate è responsabile di patologie tumorali.
Il fluoruro di sodio, invece, può danneggiare un’area precisa del cervello, la sede della volizione, debilitando la volontà dell’individuo.
Finchè è sostenuto dall’energia vitale, l’organismo è in grado di liberarsi di queste informazioni e dalle sostanze negative ma, se beviamo o facciamo da mangiare con l’acqua che presenta al suo interno questi contenuti, ogni giorno, e per tanti anni, prima o poi, il nostro corpo smarrirà il suo ordine e rischierà di ammalarsi.

 

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